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"Dobbiamo commettere delle illegalità, in forma quasi sistematica, per fare rispettare la legalità". Così Italo Balbo, giunto quasi al culmine del suo vertiginoso 1922: un'ammissione sorprendente della illiceità che fece da filo conduttore al suo agire quotidiano durante quell'anno e che riaffiora nelle pagine di questo documento bruciante. La prosa di Balbo procede per annotazioni scarne e appunti affilati che ci consentono di rileggere gli eventi epocali del 1922, di cui egli fu protagonista di primissimo piano nella veste di quadrumviro.
Dalla lettura del suo diario - concepito alla stregua di un vero e proprio memoriale bellico - emergono quindi tutti i retroscena dell'operazione ordita da Mussolini - artefice e al contempo spettatore della marcia - e i suoi: le dinamiche interne al movimento, le scelte politiche, le motivazioni strategiche e le valutazioni di opportunità che mossero i fascisti all'azione. La rigorosa curatela di Mimmo Franzinelli conferisce all'operazione di riscoperta storiografica del Diario 1922 il rilievo di un evento editoriale.