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Questo volume è uno dei risultati del progetto di ricerca « Commento storico alla Biblioteca di Diodoro », ideato da gruppi di ricerca attivi nel campo della storia antica appartenenti alle Università di Bologna, di Milano (Università Cattolica del Sacro Cuore), di Pavia e di Firenze e cofinanziato dal MIUR. Il progetto prevede di completare il commento complessivo della Biblioteca, compresi i libri frammentari, nel corso di alcuni anni.
Benché lo storico-epitomatore siciliano abbia raccolto nella critica moderna il peggio, dal sarcasmo all'insulto, che si possa dire di uno storico e benché sia certo che egli non ha fatto molto per evitarlo, i suoi libri meritano ancora largamente di essere letti e studiati: ciò vale per i periodi storici per i quali Diodoro è di fatto la nostra unica fonte, ma anche per quelli meglio conosciuti, a proposito dei quali ci ha conservato preziose informazioni sia integrative sia alternative.
L'appoggio di un commento che finora - con qualche eccezione notevole - è mancato costituisce uno strumento imprescindibile. I libri XXIII e XXIV, pervenuti frammentari come tutta la seconda parte della "Biblioteca storica" di Diodoro Siculo, trattano la prima guerra punica. Il volume ne presenta un'introduzione, in cui si mettono in evidenza le fondamentali caratteristiche del testo diodoreo, che, pur privo di un "continuum" narrativo, offre informazioni e dettagli significativi non presenti in altre fonti.
Diodoro non è un semplice compilatore, come talora è stato severamente valutato, ma attua con coscienza un programma compositivo di storia universale. Il moralismo didattico costituisce una sua peculiarità originale, che nelle vicende della prima guerra punica si esplica in casi emblematici, come quello di Attilio Regolo. I due libri diodorei vengono puntualmente commentati, ricavandone le fonti (fra le quali spicca Filino di Agrigento) e confrontandone la narrazione con gli altri autori antichi e la bibliografia moderna.