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È possibile giustificare la violenza come tratto caratterizzante di una cultura? Può un sistema valoriale e normativo esser percepito come maggiormente aggressivo rispetto a un altro? Sono questi alcuni degli interrogativi che l'attuale dibattito antropologico pone all'attenzione della società. Come confermano anche i più recenti studi, la violenza, la volontà di dominio e sopraffazione, profondamente radicate nella costituzione biologica ed etologica dell'essere umano, si manifestano in determinate civiltà attraverso modalità culturalmente e storicamente orientate.
Da ciò deriva l'esigenza di esaminare i sistemi sociali in cui l'agire aggressivo si sviluppa, i fattori che contribuiscono ad alimentarlo, riconoscendo la rilevanza della componente culturale quale possibile aspetto determinante nella genesi e nel controllo dei comportamenti violenti. Con un'attenzione particolare al quadro contemporaneo e con un approccio antropologico-sistemico, questo saggio si pone come strumento di analisi scientifica del fenomeno nelle sue molteplici espressioni e, al tempo stesso, come elemento di supporto nei processi di indagine in ambito forense e multiculturale.