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Con questa raccolta prosegue la prova poetica di Marco Garzonio cominciata in Siamo il sogno e l'incubo di Dio (A`ncora, 2015). I temi, scrive l'autore, « restano il cammino personale e i sussulti del mondo, impastati con quel Dio che sempre piu` mi cerca, mi inquieta, mi stana ». A legare volti, luoghi, eventi evocati dalla parola poetica (da Martini a Turoldo, da Milano all'amata valle Spluga, dal terrorismo fondamentalista ai profughi che premono alle porte di un'Europa cinica e distratta) la riflessione sui profeti della porta accanto, coloro che - nelle parole dell'autore - « ci parlano e ci addestrano con gesti o silenzi, col fatto solo di esserci e affrontare ogni giorno le difficolta` della vita secondo sobrieta`, semplicita`, onesta`, con quel sano strabismo dell'anima che porta ad avere un occhio sugli altri e l'altro su se stessi ».
« Garzonio e` un profeta della porta accanto, in cerca della sua visione. Uno che a ogni tramonto, davanti al sole che scende, senza nostalgia lo guarda / che ancora e` lungo il giorno sino a notte. Lungo e` il giorno, e santo, a saperlo godere e inseminare, come Marco, di pollini di poesia e profezia » (dalla prefazione di Ermes Ronchi).