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« Una squadretta di assassini di Cosa Nostra è pronta a intervenire al bisogno, quando c'è da ammazzare qualcuno. Con una sola avvertenza: non si uccide di venerdì, perché è giorno di dolore, morì nostro Signore ». Questa, più che una storia di mafia, è la storia di un gruppo di ragazzi, cresciuti nella Sicilia degli anni Ottanta, compagni di gioco sullo stesso campetto di terra battuta, che si allontanano fino a diventare nemici.
I ragazzi di Regalpetra racconta la lunga guerra di mafia che agli inizi degli anni Novanta insanguinò una parte della Sicilia. E il conflitto, che vedeva gli amici di un tempo gli uni contro gli altri, esplose anche nei luoghi di Leonardo Sciascia, il grande scrittore che proprio sessant'anni fa fece letteratura delle cronache del suo paese con Le parrocchie di Regalpetra. Riconnettendosi idealmente a quelle cronache paesane, Gaetano Savatteri ricostruisce come il seme della violenza sia germogliato.
Un libro-verità, con nomi e cognomi, vittime e carnefici, di uno scontro che provocò decine di morti. « Una delle più interessanti storie di mafia che abbia letto », come scrive nella sua prefazione lo storico Salvatore Lupo, autore di studi fondamentali su Cosa Nostra. Savatteri aveva conosciuto quei ragazzi, diventati adulti e mafiosi. È andato a cercarli nelle tane da pentiti dove vivono nascosti o nelle galere dove scontano ergastoli.
Per tentare di capire come siano potuti diventare avversari, seminando lutti e dolori che alla fine hanno devastato le vite di tutti.