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Il "giallo", pur mantenendo la sua inconfondibile specificità, attraversa le epoche riflettendo nelle sue sfide i cambiamenti dei tempi, sviluppando in ogni Paese caratteri funzionali alle diverse realtà culturali. Sono molte le resistenze incontrate prima di giungere al riconoscimento di questo genere come "segmento ugualmente nobile" della letteratura. Tuttavia, proprio nei suoi aspetti caratterizzanti, nel passaggio dalla rigorosa logica deduttiva della tradizione anglosassone alla speculazione psicologica, intuitiva del poliziesco contemporaneo, emerge il suo valore letterario, sociale e umano.
La spesso intricata trama in cui si muove l'indagine dei detective, le storie di vita che si intrecciano attorno ai crimini, la stessa scoperta del colpevole sono la chiave interpretativa del mondo e dei suoi segni. Costituiscono un percorso esistenziale orientato verso la conoscenza del mistero dell'uomo nella sua complessità. È con l'intento di mostrare tale straordinaria rilevanza simbolica e antropologica che in questo saggio viene ripercorso il cammino culturale di tale genere, dalle sue origini agli sviluppi più recenti, ponendo attenzione a due figure simboliche: Jules Maigret di Georges Simenon e Arthur Jelling di Giorgio Scerbanenco.