En cours de chargement...
« Quel che ci tranquillizza. è infilare un filo, quel famoso filo del racconto di cui è fatto anche il filo della vita », dice Musil. Il filo è il caos fatto ordine, è il groviglio che trova struttura, è la linea che esce dal labirinto. Filare, pensare, scrivere: tutte azioni che sgorgano da questa necessità primordiale di imprimere una forma, una direzione, un senso. Già la Bibbia indicava, accanto al bisogno del cibo, quello di avere una « seconda pelle » come protezione.
Filava Eva, tesseva Pelenope, cuciva e lavorava a maglia Maria. Dal filo di Arianna alla tela di Aracne, dalla corda di Ananke alle abilità tessili di Atena, il volume segue il farsi metaforico del filo, del tessuto e dell'intreccio, per approdare al contenuto simbolico del vestire e dello spogliare, che evocano l'interno e l'esterno del corpo, l'ambito morale e quello materiale, sofisticazione e virtù, menzogna e verità.
Un percorso, questo, che ci porta direttamente alla metafora della rete internet, odierna « tessitura » che comprime il tempo e dilata lo spazio, e tradisce la profonda aspirazione contemporanea, inebriata di immanenza, a non accettare né prima e dopo, né inizio e fine.