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C'è Pino Capaldi che da ragazzo ha imparato a costruire esche artificiali nientemeno che dal finlandese Lauri Rapala in persona. E c'è Josko, a cui la guerra in Bosnia ha strappato una vita da guardapesca sul fiume Una. E poi c'è Gino, il bibliotecario finché in paese c'è stata la biblioteca, con alle spalle qualche sogno di rivoluzione. Eccoli, sono loro, i coscritti di Riva Cannobbia, classe 1942.
Loro che proprio non hanno nessuna intenzione di rassegnarsi a un mondo che li vorrebbe vecchi e fragili, e resistono a dispetto del paese che si spopola e sembra scomparire, perché la montagna non è più quella di un tempo, quella dei pescatori, dei falegnami, dei pastori disposti a passare le estati all'alpeggio. Adesso in montagna vanno solo pochi turisti che cercano i prodotti tipici snobbando i sapori nostrani.
Così, quando le autorità locali promuovono la costruzione di una diga saranno proprio i tre vecchi a mettere in piedi una protesta in grado di sconvolgere il paese e la valle intera. Ma qual è il prezzo per ristabilire l'ordine? È tutto come appare o c'è qualcosa che non torna? Possono amicizie di una vita distruggersi proprio quando ci si accorge di essere vecchi davvero?