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Mohamed e Shady Hamadi, un padre e un figlio, due storie legate da una terra: la Siria. Per uno luogo di nascita, dell'infanzia e di un regime da cui fuggire, per l'altro luogo della ricerca di sé e del desiderio di ritorno; per entrambi un luogo negato, una ferita con cui ancora fare i conti. In questo libro due generazioni si parlano e si raccontano, scoprendo un dialogo che non sempre è stato facile: diversi i percorsi, le ansie, le aspirazioni.
Avventurosa e sorprendente la vita di Mohamed che per molto tempo ha nascosto al figlio ciò che aveva subìto nelle carceri siriane: per pudore, paura di non essere compreso e per un'idea di protezione. Intima e tormentata l'esperienza di Shady, a cavallo tra due mondi, la Siria e l'Italia, in cerca di un'identità. Le loro voci si alternano capitolo dopo capitolo, e al racconto della Siria di cinquant'anni fa, di cosa ha significato dover scappare per salvarsi dal regime, si intreccia il presente di chi deve lasciare una nazione, l'Italia, dove sembra impossibile realizzare i propri sogni.
A poco a poco, in un dialogo che diventa sempre più fitto, emerge la consapevolezza che si può essere allo stesso tempo stranieri ovunque e sentirsi a casa nel mondo. "Perché si scappa, e perché noi due ci abbiamo messo tanto tempo a raccontarcelo? Perché, per anni, non abbiamo trovato le parole, io per chiedere le cose giuste, e mio padre per raccontare la propria storia?La guerra è stata l'evento che ha aperto una por¬ta chiusa da anni, come in un gioco di specchi, in cui le nostre immagini hanno cominciato a riflettersi l'una nell'altra.
La Siria era qualcosa che riguardava entrambi."