En cours de chargement...
Dopo "Pojana e i suoi fratelli" e "La guerra dei Bepi", la summa di Andrea Pennacchi. Il Pojanistan dalla sua fondazione a oggi, da Antenore agli imprenditori e agli artigiani che si muovono per le lande di un Veneto immaginario, indefinito, anzi infinito. Un eterno in perpetuo divenire, tra leggende e storie vere - leggende che paiono storie vere e storie vere che paiono leggende. Andrea Pennacchi torna ai suoi personaggi più cari e "familiari" per proiettarli sul corso storico, in un libro impegnativo, tra l'osteria e il teatro, il capannone e una sagra.
Dalle golene ai Monti Lessini, dai Colli Euganei alle lagune, tutto si muove e tutto è eternamente immobile. E la storia ci parla - anzi, ci urla - dell'attualità, con un sapiente gioco linguistico che ha già avuto modo di convincere lettori e spettatori di tutta la Penisola. Perché il Pojanistan non conosce né confini né limiti. « Credevate di averci estinti con le vostre punte di lancia finemente lavorate, branco de fighetti? Ci vuole ben altro, noi ci siamo ancora.
Nel vostro DNA. Noi siamo dove siamo sempre stati, qualcuno lo sa, qualcuno non lo sa, ma ci siamo. Avete passato cent'anni di scienziati a spiegare che non c'era DNA Neanderthal dentro i omini sapiens, branco de invertiti. Ce n'era di più di quanto vi piacesse ammettere. Come faccio a saperlo? Facile, io sono un Neanderthal. E anche adesso che stai leggendo 'sta roba e ti dai delle arie solo perché sai leggere e scrivere, e c'hai la macchinetta con lo stereo sintonizzata su quel casso de Internet, sei uno di noi.
»