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Il romanzo vincitore del Prix Médicis 2019« Una gelida, feroce, "storia della violenza" in cui la neve, gli alberi, la montagna, il sudore e il sangue diventano specchio ed eco dell'anima più profonda di uomini e animali » Le Monde« Un romanzo che con un inaudito misto di tenerezza e crudeltà riesce perfettamente a raccontare lo smarrimento della nostra epoca » Le Magazine Littéraire« Con dialoghi che sembrano una partitura jazz e una trama degna del miglior noir, Luc Lang racconta senza mistificazioni il cinismo assoluto del mondo che ci circonda » Le Parisien« Pochi autori riescono come Luc Lang a plasmare le parole.
Un lessico che ricorda Balzac e Flaubert, un'arte della narrazione aspra e insieme delicata » TéléramaÈ la storia di un mondo che precipita, un vecchio mondo dove tutto improvvisamente si sgretola e si incendia, e di un nuovo mondo che sorge, dove tutto ciò che si credeva non conta più, dove ogni riferimento salta e dove la realtà ci appare improvvisamente opposta a ogni nostro pensiero. François, chirurgo cinquantenne, celebre, rinomato e all'apice della carriera, ama la caccia.
Gli piace la ricerca della preda, gli piace avere il potere di uccidere. È un uomo che ha costruito intorno a sé regole, abitudini e sentimenti che gli corrispondono e ne hanno fatto un vincente. Un giorno, a caccia, si trova di fronte un cervo maestoso, e, colpito da quella seducente magnificenza, ha un momento di esitazione. Spara, ma non lo uccide. Quando si trova di fronte l'animale ferito, invece di finirlo come ci si aspetterebbe da lui, come lui stesso si aspetterebbe da se stesso, decide di caricarlo sul suo pick-up e di salvarlo.
Da qui inizia il viaggio del protagonista verso il suo nuovo io. Afferrare la vita, restituirla: un uomo che si sente onnipotente vivrà le più crudeli prove in questo racconto iniziatico che unisce thriller, western, e una folgorante ode alla natura selvaggia. In questo teso e cinico racconto l'autore descrive gli abissi familiari mettendoli di fronte al caos della nostra società occidentale. E insieme narra lo sperdimento di una generazione di genitori che capiscono di non conoscere i propri figli, divenuti spietati predatori: un figlio banchiere che ha l'avidità di una belva e una figlia smarrita come un animale ferito, persa dietro a un truffatore.
Tra loro una madre/matrigna italiana, morbosamente attratta dal figlio maschio, in conflitto con la figlia femmina e preda di derive mistiche. Al crepuscolo della vita, François si chiede cosa può ancora trasmettere di sé a un mondo che non gli corrisponde più. Luc Lang, che raggiunge con questo romanzo la definitiva consacrazione, ci regala una sua personalissima « storia della violenza » mettendo al centro un eroe che crede nella purezza e del quale descrive superbamente la caduta e la redenzione.