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Negli ultimi vent'anni la ricerca sulla figura di Valerio Massimo e sulla sua principale opera storica, Factorum et dictorum memorabilium libri, ha dato numerosi frutti nello studio della sua posizione all'interno del percorso che portò la società e la cultura romana dalla tarda repubblica all'Impero. Questo volume, attraverso i contributi di diversi esperti di storia greca, si concentra su un ambito ancora non esplorato dell'opera di Valerio Massimo: il rapporto con l'altro, con quelle exterae gentes, a cui egli dedicò significative sezioni della sua opera.
Egli raccolse infatti esempi di virtù o di vizi (secondo il principio che la storiografia dovesse avere una finalità pedagogica nei confronti dei lettori) non solo dalla storia del popolo romano, ma anche dei popoli greci, macedoni, asiatici, cartaginesi. Dai tiranni greci di età arcaica e classica alle guerre persiane, dalle imprese di Alessandro Magno a quelle di Annibale, Valerio Massimo scelse personaggi ed eventi memorabili da tramandare all'insegna di un universalismo etico che corrispondeva all'universalismo politico dell'impero romano.