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La squadra si chiama Save the Youths, "Salvate i giovani". Gioca in terza categoria, a Fermo, nelle Marche, provincia felix prima della crisi del distretto calzaturiero più famoso del mondo, trentacinquemila abitanti e centoquaranta richiedenti asilo. Nel 2016 un delitto terribile e razzista, quello di Emmanuel, un profugo nigeriano e cattolico, ucciso con un pugno da un italiano. I calciatori africani della Save the Youths hanno attraversato il deserto, sono passati dalle prigioni della Libia e poi hanno fatto la traversata in mare con il barcone.
Come Alhagie Fofana detto "Barbadillo", gambiano, muratore, che ha dovuto fare due volte il viaggio nel canale di Sicilia. Ha visto morire nella stiva quarantasette persone. Questa è la storia di una squadra precaria per definizione - tre di loro sono partiti per l'estero a metà stagione dopo le restrizioni nella concessione della protezione umanitaria - che è anche un racconto della provincia italiana nell'epoca dei porti chiusi e del rancore verso gli immigrati.