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Con quali strumenti le istituzioni medievali cercarono di produrre forme di presenza che prescindessero da quella fisica? I papi integrarono l'itineranza tipica dell'Impero con l'invenzione di legati che generavano una presenza fittizia ma in tutto equivalente a quella dei sovrani, come accadeva anche attraverso le immagini, l'epistolografia, le performances a metà fra il teatro e la liturgia e i documenti intesi come generatori di presenza.
Apparizioni, esperienze mistiche e possessioni diaboliche popolavano l'immaginario dell'uomo medievale, che credeva nella compresenza dei vivi e dei morti e la ritualizzava. Anche monaci ed eremiti, per definizione assenti dal mondo, sentivano il bisogno di giustificare la propria funzione ecclesiale e di essere in qualche modo presenti nella Chiesa e nella società. Gli ordini religiosi introdussero così innovazioni organizzative accompagnate dalla diffusione sistematica di usi liturgici, culti e norme capaci di generare un'istituzionalità presente e pervasiva anche attraverso le pratiche di simbolizzazione.
Si compiva così un processo di riduzione progressiva dell'importanza della presenza fisica a vantaggio di meccanismi 'transpersonali' capaci di generare presenza fittizia. Le Settimane internazionali della Mendola. Nuova Serie hanno avuto origine nel 2007, ponendosi in continuità con la fondamentale tradizione scientifica delle sedici precedenti Settimane ideate da Cinzio Violante, che costituiscono un luogo necessario della medievistica europea.
L'Editrice Vita e Pensiero, pubblicando gli atti di questa Nuova Serie, vuole aprire il campo a ricerche di grande attualità, che si ritengono di particolare interesse per una più approfondita conoscenza dei secoli centrali del Medioevo europeo.