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Con la pandemia da Covid-19, viviamo oggi la più grave crisi sanitaria dalla seconda guerra mondiale e, come in ogni crisi, due responsabilità ugualmente importanti chiedono di essere prese in carico: risolvere il problema immediato e impedire che si ripeta. Nel contesto attuale, ciò significa salvare vite umane e al contempo migliorare il modo in cui rispondiamo alle epidemie in generale. Il primo punto è più urgente, ma il secondo ha conseguenze cruciali a lungo termine.
Queste sfide, che chiamano fortemente all'azione sia la scienza sia la politica, nel caso italiano hanno fatto emergere tutte le criticità del sistema sanitario, da tempo in affanno per il calo di addetti, per gli inadeguati investimenti nella ricerca, per la non equa distribuzione dei servizi sul territorio, in un crescente disallineamento tra bisogni dei cittadini e capacità del sistema di dare risposte.È ora tempo che la dura lezione appresa con l'esperienza del coronavirus diventi opportunità per cambiare in modo strutturale la sanità pubblica in Italia.
Molto si può e si deve fare, cominciando col puntare su una buona governance e una leadership preparata, attuando piani di prevenzione e garantendo la medicina territoriale, migliorando la qualità della vita con l'integrazione degli interventi socio-sanitari, valorizzando le avanguardie della scienza medica e le tecnologie digitali dedicate alla cura.Un paradigma nuovo, che Walter Ricciardi delinea in Sanità pubblica senza fare sconti, con l'urgenza e la passione che lo contraddistinguono, in una vera e propria agenda per scienziati e politici affinché « la più importante 'opera pubblica' mai varata, il Servizio Sanitario Nazionale, diventi davvero motore di sviluppo e prosperità per il Paese ».