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Una vivace e avvincente narrazione attraverso la penna d'un professionista milanese - non credente - colpito dal tributo di affetto e devozione versato da una marea di gente alle esequie del cardinale Schuster. Marco Garzonio offre un approccio inedito e profondo alla personalita` del vescovo; insieme mostra come il Cardinale si relazioni alla complessita` del tessuto ecclesiale, sociale, politico della Chiesa Ambrosiana negli anni tormentati in cui visse la sua avventura pastorale (1929-1954) e Milano pati` il fascismo e la guerra, per passare poi dalla lotta di Liberazione alla Ricostruzione.
Schuster testimonia una fede che inquieta per radicalita`, capacita` di riannodare i fili di una civilta` sfaldata, attingendo alla forza sorgiva e creativa del vangelo. A venticinque anni dalla beatificazione di Schuster, e altrettanti dal- la prima edizione di questo libro, la presente nuova pubblicazione si accompagna all'auspicio che la straordinaria avventura di una citta` e del suo vescovo qui rievocata sia un esempio che dalle crisi, anche gravi, si puo` uscire migliori, cambiati dentro e con stili di vita ispirati a sobrieta` e solidarieta`.
Questo e` « ricostruire ».« La narrazione di Garzonio e` molto efficace nel demolire il cliche? che per lungo tempo ha ingabbiato la figura di Schuster o sul tema dei suoi discussi rapporti col regime, o per la sua presunta, tipicamente claustrale estraneita` al mondo presente. Il monaco-vescovo [...] si mostra al contrario capace di una straordinaria vicinanza al popolo, durante tutto il suo episcopato, nella ricerca di un contatto capillare, fino alle estreme periferie della immensa diocesi, nello sforzo di riconquistare tutti al calore e alla luce del Vangelo ».
(dalla prefazione di Maria Antonietta Giudici)« Ha ben ragione il Signore di piangere sulla sua Chiesa [...]. Penso che la santa Chiesa abbia bisogno d'un aggiornamento a base di vita interiore nello spirito del S. Vangelo. [...] non giovano ne? la diplomazia, ne? le ricchezze, ne? la potenza secolare, ma solo la santita` apostolica, tacita come il lievito, umile, povera. [...] Dico di fare come la donna evangelica.
La sera impasta il lievito con la farina, e se ne va. La mattina appresso, senza opera di alcuno, la pasta e` tutta lievitata. Cosi` suol fare Dio. Lasciar fare lui. [...] E` assolutamente necessario lo spirito del S. Vangelo, proprio come comincio` san Francesco l'Ordine suo ». (dalle lettere di Schuster a don G. Calabria)