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-A rivederci, signora Giulia, a rivederci, Lucilluccia mia-disse il giovine ingegnere Roberto Arconti, stendendo la mano alle due signore Dal Bono, madre e figliuola, ch'entravano in un negozio di mode nella Galleria Vittorio Emanuele a Milano. La signora Giulia fece una piccola smorfia sentendo il tono di confidenza con cui Roberto salutava la sua ragazza ; pure quella smorfia finì in un sorriso, ed ella rispose-Addio, capo scarico, -mentre Lucilla non diceva nulla e si contentava di avvolgere il giovinotto in uno di quegli sguardi, che, a ventidue anni sopratutto, come ne aveva l'Arconti, penetrano fino alle midolle.