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Si comincia con un viaggio per mare. C'� una nave militare che risale la costa dall'Albania a Trieste, sulla nave uno scrittore che lungo quell'Adriatico smagliante ripercorre la storia imperfetta e dilaniata di tutte le vite di frontiera. Nascosta in cabina trova una capricciosa compagna di viaggio, eccitante come una fantasia. Lui si � imbarcato quasi per caso, recalcitrante "ambasciatore di cultura" nei paesi della costa orientale.
Lei scappa e ricompare, lo attira e lo intrappola. Vuole una storia, vuole la sua. Il tema dell'identit�, triestino quant'altri mai, � il vero nucleo di questo libro. Declinato in una storia avvincente - anzi due - si manifesta in tutta la sua complessit�. Da dove veniamo, che lingua parliamo, cosa mostriamo di noi, come ci raccontiamo a noi stessi e agli altri. Se alla fine quello che ci cattura � un vertiginoso gioco di specchi, � perch� lo scrittore � un prestigiatore.
Nasconde le mani mentre seguiamo il volo della colomba. Oppure mostra le mani per dire: guarda, questa � la mia magia. Non c'� scrittore in Italia oggi che pi� di Mauro Covacich abbia scelto questa seconda strada. Seguire le tracce del suo percorso letterario significa davvero fare un viaggio dentro la finzione, per osservare la scrittura nel suo farsi e in filigrana la vita che scorre fuori e dentro i margini del foglio.