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Per raccontare gli strappi della vita occorrono parole scabre, schielte. Di quelle parole Donatella Di Pietrantonio conosce il raro incanto. La sua scrittura ha un timbro unico, una grana spigolosa ma piena di luce, capace di governare con delicatezza una storia incandescente. E quello che accade con L'Arminuta fin dalla prima pagina, quando la protagonista, con una valigia in mano e una sacca di scarpe nell'altra, suona a una porta sconosciuta.
Ad aprirle, sua sorella Adriana, gli occhi stropicciati, le trecce sfatte : non si sono mai viste prima. Inizia cosí questa storia dirompente e ammaliatrice : con una ragazzina che da un giorno all'altro perde tutto - una casa confortevole, le amiche piú care, l'affetto incondizionato dei genitori. O meglio, di quelli che credeva i suoi genitori. Per "l'Arminuta" (la ritornata), come la chiamano i compagni, comincia una nuova vita.
"Una delle voci piú rilevanti, piú significative, piú letterarie del panorama italiano. L'Arminuta mi ha commosso". Michela Murgia "C'è una scrittrice unica in Italia. Per scrivere si alza molto presto al mattino e fra le cinque e le sette procede per "lam-pi", come dice lei. Attraverso questi lampi, Donatella Di Pie-trantonio ha scritto romanzi di grande potenza e L'Arminuta è una perla". Matteo Nucci