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Rosa Lentini ha quarant'anni passati da un po', un matrimonio alle spalle, una figlia e una passione : è una filologa, specializzata su Petrarca, ma la sua camera universitaria è bloccata da concorsi discutibili. L'estate si avvicina, e Rosa prende una decisione : chiede l'aspettativa e con la madre, donna Evelina, raggiunge la casa di famiglia a Pizzuta, il suo paese, vicino a Siracusa. Mentre lo scirocco soffia inebriante e stordente, prende forma una piccola ossessione : far luce sul misterioso omicidio di Nunziatina Bellofiore, avvenuto il 7 novembre 1956.
Che cos'è accaduto alla bellissima ventenne che aveva apeno da poco un salone di parrucchiera ? A parte un ritaglio ingiallito, negli archivi non c'è quasi nulla. Per l'indagine che condurrà con sua madre, Rosa ha a disposizione la memoria lacunosa dei coetanei di Nunziatina oltre alle armi della filologia : che insegnano proprio a colmare lacune e a seguire la lecho difficilior anche a costo di mettersi nei guai.
Sulle quinte barocche di un'estate siciliana, Nino Motta dà vita a personaggi memorabili e ci regala l'emozione di un giallo che è insieme "l'edizione critica di un delitto" e un mono alla resistenza femminile. Come quella di Nunziatina, parrucchiera, finita in un "imbroglio" force più grande di lei.