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Il tuo partito. Sull'inchiostro. Nella luce tv. Nei tuoi pensieri. Nel tuo riposo, supino nel letto, sotto la coperta rossa di lana col timone azzurro. Negli articoli mandati a memoria. Nelle epistole che nessuno leggeva. Il tuo partito. Nei manoscritti. Nelle poesie. Nella storia. Nella biografia. Nella tua salvezza. Nel transito dalla morte alla vita, dal fascismo alla vita, dall'errore al riscatto.
Il partito del tuo eroismo. Il partito delle tue parole. Nella luce tv. Voi cambiavate. Nella luce tv vedevi il crollo del muro. La gente d'autunno scalava quel muro. A Berlino. Attraversava il confine. Sotto lo sguardo ozonosferico di Gorbacëv. Davanti ai tuoi occhi estroflessi. Avevi entusiasmo. Avevi paura. Era una scena magnifica come i lapilli di Stromboli. Era incandescente. Ma era la morte.
In fondo era la tua parte a morire. I popoli dell'autunno uccidevano il nome. Il nome era nudo, era crocifisso. T1 nome era l'acqua torbida, era lo stabbio. Il nome andava al patibolo. E tu dicevi al diario "la Seconda guerra mondiale finisce oggi. Se ne aprirà un'altra ? Spero di no".